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ღ ღ ღ capricorno,ascendente leone, luna in acquario. Sono una persona semplice, abbastanza solitaria e avendo intrapreso un nuovo percorso spirituale la solitudine mi aiuta a centrarmi e a meditare.Vivo attimo per attimo,il momento presente e da questo tutto diventa sincronicità. In tutto cio' che si fa, è la Mano di Dio a guidarci, nulla accade per caso...pensaci!!! Quando amo do' tutta me stessa...e ora amo con tutto il mio Cuore...ღ ღ ღ

giovedì 23 ottobre 2008

Politeismo Maya


Il cosmo dei Maya era costituito da tredici cieli e da nove inferni. I cieli erano divisi in strati orizzontali, uno sopra l’altro, in cui abitavano determinate divinità, ed erano sostenuti da quattro dei (i Bacab) in prossimità dei punti cardinali a cui erano collegati dei colori.
La maggior parte degli dei maya era a gruppi di quattro, in connessione appunto con i lati del mondo. Le divinità potevano avere sia aspetti positivi che aspetti negativi, ma anche entrambi (ad esempio i Chac erano sia benevoli che malevoli: mandavano la pioggia ma pure la grandine o l’eccessiva umidità che distruggevano il granoturco); potevano inoltre cambiare residenza e quindi essere considerati dio del cielo o dio degli inferi. Il loro aspetto poteva essere un misto di umano e di vegetale o animale: gli dei con sole sembianze umane erano rari.
Tra le più importanti divinità celesti i Maya avevano il sole e la luna a cui erano legate diverse leggende. Il sole era patrono della musica e della poesia, la luna era la dea della tessitura e della fecondità.
Itzamna era al vertice del pantheon maya; era simboleggiato da un vecchio strabico con un corpo di lucertola. Inventore della scrittura, gli erano riconoscenti per aver donato gli alimenti e la scienza medica. A lui sottostavano le altre divinità, ciascuna delle quali era protettrice di una sfera della vita o di una professione: c’era il dio dei viaggiatori, dei commercianti, dei guerrieri, del pescatore e di molte altre attività.
Chac, il dio della poggia, era un vecchio dal naso lungo e gli occhi a forma di T che simboleggiano le lacrime che a loro volta richiamano l’acqua. Essendo una divinità sia benevola che malevola, occorreva propiziarselo con riti e sacrifici, anche umani.
Veniva chiamato anche "innaffiatore" perché si pensava che conservasse l’acqua in una zucca e la spruzzasse di tanto in tanto sulla terra; rovesciando la zucca il mondo avrebbe subito inondazioni.
Yum Kaax, il dio del frumento, era rappresentato con un aspetto giovane e con una pianta fiorita in mano.
Tra le divinità terrestri troviamo quelle agricole e in particolare il dio del granoturco e della vegetazione in generale, che veniva rappresentato con una pianta di mais che gli cresceva in testa.
Non solo i prodotti agricoli avevano una divinità protettrice, ma anche le vette più alte, le sorgenti, le confluenze di fiumi e vari aspetti della natura, che assumevano un carattere religioso ed erano oggetto di culto.
Il dio Giaguaro era pure una divinità molto importante nel sistema maya; simbolo di potenza, a causa delle abitudini notturne e delle macchie sul mantello, era associato all’oscurità ed era diventato, nella mitologia, il sole nascosto dalla notte.
I Maya credevano anche a molte divinità malefiche a cui facevano risalire gli eventi negativi come ad esempio la malattia, il dolore, la morte o la carestia.

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